mercoledì 17 settembre 2008

Che tempi

In data odierna, poche ore fa, sono passato per caso davanti alla celebre ostaria al canceeto. Nel giro di pochi minuti una serie di incredibili e scioccanti scoperte mi ha travolto come un fiume in piena travolgerebbe un ignaro Lovato che si abbevera presso le infide rive. A scopo di essere il più chiaro possibile, e a beneficio vostro e della Nazione tutta, cercherò di essere il più chiaro e schematico possibile nella narrazione del fatto che, posso garantirvelo giurando pure su Iddio che è tanto bello e ho sempre stimato, corrisponde a realtà in ogni suo infimo, scabroso e triste dettaglio.
  1. La porta sul retro delle Poste si è improvvisamente aperta,
  2. l'uscio posteriore dell'ufficio postale della nostra città si è spalancato senza alcun preavviso,
  3. ad un tratto la fottuta anta di lamiera ha ruotato sui suoi cardini non oliati da troppo tempo e, con un cigolio notevole, ha aperto una breccia nel muro posteriore di quel grosso brutto rosso edificio fascista.
  4. Io mi sono accorto che stavo usando il mio superpotere per riavvolgere il tempo;
  5. dunque l'ho disattivato.
  6. Dal misterioso portale sono uscite due altrettanto misteriose creature, dall'aspetto buffo e allo stesso momento severo:
  7. folletti?
  8. marziani?
  9. puffi?
  10. omini dei denti da latte?
  11. cloni di babbo natale?
  12. componenti della band di Satana chiamata "Back Street Boys"?
  13. no!
  14. Si trattava chiaramente di qualcosa di ancora più inconsueto, ignoto, improbabile e inaspettato. Erano due lavoratrici delle poste in pausa cicca.
  15. Le due povere donne parevano simpatiche, e subito tra di noi iniziò quello che potrebbe essere definito un breve scambio di parole.
  16. "Tu, brutto cagone, cosa ci fai qui?"
  17. "Eh, potrei farvi la stessa domanda."
  18. E così via.
  19. Il nostro dialogo fu per certi aspetti molto interessante, ma per altri insopportabilmente palloso. Ci si raccontò la storia della propria vita, si rise delle cazzatine fatte in gioventù e degli errori commessi in passato. Poi si parlò un po' del cucito, della cucina e delle cavallette; e in seguito del sesso degli angeli: si stabilì che dovevano essere uomini, in quanto - d'accordo che il femminile singolare esiste - ma si è mai sentito parlare di "anglele"?
  20. Si passò così un piacevole quarto d'ora, mentre le lavoratrici fumavano una sigaretta dopo l'altra dall'alto del ripiano marmoreo su cui si affacciava (e si affaccia tuttora, spero) la porta da cui erano uscite.
  21. Dalle brave signore venni a conoscenza delle seguenti mirabolanti notizie:
  22. la zona comunemente definita "angolo bongio" è da tempo controllata da una telecamera a circuito chiuso di proprietà, presumibilmente, delle Poste stesse;
  23. la zona comunemente definita "castello per aria" è da tempo puntellata da una serie di pali di vetroresina che ne dovrebbero garantire la stabilità;
  24. la zona comunemente chiamata "cervello di Lovato" è stata da tempo ribattezzata "cosa-sarebbe-successo-se-l'esperimento-al-Cern-fosse-fallito";
  25. la zona comunemente chiamata "fossa delle Marianne" è stata da tempo prosciugata per costruire il primo McDonald a -11mila metri s.l.m.
  26. Stupito e un po' scandalizzato, mi girai e, in cerca di un appiglio più psicologico che fisico, ricercai la pace interiore nell'affresco rupestre di autore ignoto dal titolo "Pace e Spritz".
  27. E fu lì che la mia sorpresa e la mia incredulità toccarono l'apice: il muro di fronte alla porta delle poste era stato infatti recentemente e barbaramente ridipinto di un orrendo color rosino, che non mi parve per nulla a modo.
  28. Eccheccazzo, pensai fra me e me.
  29. Addio scritte filosofiche, addio autoritratto di Musso, addio "Pace e Spritz".
  30. Molte delle opere d'arte che un tempo lì si palesavano, sono ora solo un pallido e tenue ricordo che ancora si può scorgere, a stento, tra la perfida vernice iconoclasta.
  31. Maledizione.
  32. Inutile dire che a quel punto me ne sono andato un po' incazzato.

martedì 16 settembre 2008

Sioparo? Sottotitolo: la Gelmini puzza!

La scuola è iniziata già da due giorni e, purtroppo, dalla ReDS arrivano notizie per nulla confortanti riguardo al cosiddetto "autunno caldo" - che quest'anno si spera sia bollente, dopo le cazzate contenute nel simpatico decreto della signora Gelmini. Il capitano Cocco purtroppo sonnecchia, troppo impegnato nella sua scalata al potere all'interno del sindacato e forse anche da qualche altra parte, e non pare avere intenzione di dedicare il suo tempo ai poveri studenti pronti alla ribbellione, se non organizzando una serie di volantinaggi dal contenuto a dir poco ridicolo ("ma non li ho fatti io, vengono dal regionale"). Il Coordinamento, del resto, non si è ancora fatto sentire e quindi, in conclusione, la prima manifestazione certa (ovviamente contro il decreto Gelmini) dovrebbe essere quella del 15 di Ottobre, organizzata dalla ReDS in tutta Italia. Troppo tardi.
Il popolo studentesco vicentino, o almeno quello del Lioy, vuole lo sioparo e lo vuole subito. E, mai avrei pensato di dirlo, questa volta ha ragione. Non si trattarebbe, infatti, del tradizionale"sciopero" del primo sabato, bensì di una (giusta) protesta contro un decreto che, nei suoi aspetti che riguardano le scuole superiori, a differenza di come sarà applicato, potrà essere inutile o dannoso, e che comunque si basa su un idea, quella secondo cui il comportamento degli alunni debba essere valutato in modo scrupoloso dagli insegnanti, che non mi sembra poi così condivisibile. Di questo tuttavia parlerò forse in un altro momento e in un altro post, che si potrà forse intitolare "perchè Cosimo non vuole che quattro grimi gli dicano che è proprio un petulante presuntuoso polemico eccetera", ma anche no.
Il senso di questo confuso post, invece, dovrebbe essere quello di incitare i miei pochi lettori a lasciarmi un commento in cui mi dicano se, secondo la loro umile e modesta opinione, sia doveroso o meno organizzare una manifestazione studentesca contro il decreto Gelmini in questi giorni, il prima possibile, e di certo prima del 15 Ottobre come vorebbe zio Cocco.