Non ho voglia di girare attorno al punto, quindi vado subito dritto al sodo: Fede si è lamentato, in un commento a uno dei miei ultimi post, del fatto che l'Anti-Blog, nato come strumento di ribellione alla cultura blogger e, forse soprattutto, come momento di evasione dalla realtà, si stia lentamente trasformando in una specie di diario politico o in un (basso) strumento di propaganda. Fede ha ragione.
Ho scritto dei post a tema politico. Lo ammetto. In effetti, sarei piuttosto stupido a negarlo. Non posso dire di averlo fatto involontariamente, o perchè sono stato costretto oppure perchè ritenevo che fosse giusto farlo. L'ho fatto, essenzialmente, perchè la politica era il primo argomento che mi saltava in mente quando mi mettevo davanti a questa fredda macchina chiamata computer. Ho scritto quelle cose guidato forse dall'istinto, o, più probabilmente, dalla mancanza di altri spunti. In ogni caso, noi AntiBlogger facciamo quello che ci viene dal cuore, e il risultato eccolo qua*. Dunque, credo che lo spirito dell'Anti-Blog sia salvo: alla fine, non penso che siano tanto i temi trattati ad essere importanti per questo tipo di progetto, quanto piuttosto il modo in cui essi vengono affrontati. Modo che, mi sembra innegabile, è sempre fedelmente rock, cazzaro e spregiudicato. Ma anche cinico, svogliato, incoerente e anarchico; insensato e psichedelico, antifascista e petulante, eretico con qualche venatura erotica**.
Detto questo mucchio di cagate, spero che il problema della presunta "troppa serietà" dell'Anti-Blog sia risolto. Se ciò non vi bastasse, affari vostri.
Annotazione: il titolo di questo post potrebbe sembrare privo di senso, e ciò aggiungerebbe stile a tutto quanto, invece ce l'ha alla grande, boia. Forse. Prima o poi. E sì, intendevo proprio scrivere "LSP", non "LSD", l'acido.
Annotazione seconda: oggi ho letto
La cantatrice calva, una "anti-commedia" di Eugène Ionesco, rumeno che scrive nella metà del novecento in francese. Essendo un libro eccezionalmente breve (del resto è un testo teatrale), ne consiglio vivamente la lettura a chiunque abbia mezz'oretta libera, per esempio a scuola durante un'interrogazione o simili. Non sprecherete del tempo a guardare il soffitto mettendo in stand-by il cervello, e avrete un fantastico esempio di ciò che viene chiamato "teatro dell'assurdo". Cito un paio di battute, non perchè spicchino all'interno di un'opera a mio parere geniale in ogni sua parte, ma perchè in esse è enunciato il titolo della rappresentazione (il pompiere sta lasciando la casa dei signori Smith):
Signor Smith: «Allora, nostro malgrado, lei ci lascia.»
Signora Smith: «La sua compagnia è stata delle più piacevoli.»
Signora Martin: «Grazie a lei, abbiamo passato un quarto d'ora veramente cartesiano.»
Pompiere
(si dirige verso l'uscita e poi si ferma): «A proposito, e la cantatrice calva?»
Silenzio generale, imbarazzato.
Signora Smith: «Si pettina sempre allo stesso modo!»
Pompiere: «Ah! E allora, saluti alla compagnia!»
Signor Martin: «Buona fortuna, e buon fuoco!»
Pompiere: «Speriamolo. Per il bene di tutti.»
(Se ne va. Tutti lo accompagnano fino alla porta e poi ritornano ai loro posti).
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Note
*: Per chi fosse così musicalmente ignorante, questa è una citazione dotta dei Derozer;
**: Per chi fosse invece politicamente ignorante, questa è una citazione un po' meno dotta del giornalino di Azione Giovani (giovanile di AN) di Vicenza.
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Ah, oggi Berlusconi, oltre a citare l'antico motto
"piove, governo ladro" (ore 18.21), ha dichiarato che
l'evasione fiscale è "giustificata dalla legge naturale" (ore 12.20). Questo è liberalismo, vero Locke?