sabato 18 luglio 2009

Un furto e delle francesi insopportabili

Mi sono preso la libertà di sottrarre illegalmente questo quadernone che, come si legge alla prima pagina, è stato acquistato dal suo proprietario "per scriverci pensieri". Che illuso, quel tipo.
L'ho trovato sul comodino accanto al letto sul quale mi sono svegliato stamattina. Mi ha incuriosito, con quei disegni colorati in copertina, e quindi l'ho un po' sfogliato. Potrebbe appartenere a un giovane come me, uno di quei giovani che si sentono ancora teenager (e - in effetti - lo sono) ma, al tempo stesso, si vergognano di tenere un diario; quindi cercano di darsi un tono usando frasi a effetto e cercando di scrivere "da grandi". Questo si vede soprattutto nella punteggiatura. Nessuno sano di mente userebbe la punteggiatura in questo modo da sbruffoni nel proprio diario, cristo!

Ad ogni modo, l'ho trovato interessante. Il quadernone e quello che ci sta scritto dentro, intendo. Ed è proprio per questo che ho deciso di intascarmelo.

Sulla seconda di copertina (ammesso che si dica così, al momento non mi riesce proprio di ricordarmelo), c'era scritto: "Questo quadernone non appartiene a qualcuno in particolare. È di chiunque decida di dedicare un po' del proprio tempo a leggerlo e ad amarlo. O meglio, a leggere e a mare le quattro cazzate che ci ho scritto sopra."
(Quanta autoreferenzialità in tutto ciò, ammesso che la parola "autoreferenzialità" esista davvero. In ogni caso avete capito)
Io ci avevo già dedicato un po' di tempo, a leggerlo (magari non ad amarlo - anche se sicuramente aveva conquistato la mia attenzione). Quindi me lo sono intascato.
Non ho idea di chi sia l'autore delle riflessioni che in questo quaderno sono contenute; tutto ciò che so di lui è che si firma con uno strano simbolo, come due semicirconferenze incrociate con una sbarra verticale che le taglia proprio nei loro punti di intersezione. (Che descrizione dettagliata). Inoltre sembra che il tipo abbia almeno un fratello ("il mio fratellino") e entrambi i genitori; e che sia innamorato perso per una certa sbarba di cui adesso non ricordo il nome.
Una persona normale, insomma. Ammesso che questo voglia ancora dire qualcosa, di questi tempi.

Ho preso il quadernone e sono uscito da quella maledetta camera d'albergo. Mi ha proprio stufato la montagna. Penso che domani andrò sull'Isonzo.
In ogni caso, adesso la smetto di stancarvi con questa carrellata di cazzi miei e vi trascrivo un po' di "pensieri" a caso da questo famoso quadernone, con la copertina tutta a disegni colorati.

17 Luglio - Fertilia (mattina)Mio padre vuole vendere la sua canoa canadese. Non se ne parla. Quest'estate vado a fiumi con Santon. È deciso. "In canoa? Madò figo! Sì! Dove?" (17/7/09 - 11.51.10)
Scrivere da disteso e sotto il sole di mezzogiorno è difficile. Rimando a oggi pomeriggio.

Cristo, delle maledette francesi mi chiedono quanto ho da scrivere ancora. Mi danno sui nervi, con le loro erre francesi tutte gutturali. Meglio che rimandi pure io, come il misterioso autore di questo pseudodiario.
Non ho nemmeno riletto quello che ho scritto, maledizione.


Ma dove accidenti è l'Isonzo?

2 commenti:

  1. I diari...
    Davvero sempre belli, e poi quando ne scopri uno (anche se è il tuo) sono ancora meglio.
    Da come una persona scrive in un diario penso che si possa capire buona parte della sua personalità.
    Diciamo dalla scrittura in generale, ma nel diario particolarmente.
    E pure guardando le scarpe: dicono tanto anche quelle!

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  2. ma quella frase riportata dal diario è tua o del tizio? c'è santon!
    e data 17 luglio! il mio compleanno!

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