sabato 28 giugno 2008

La corsa

In bici. A mezzanotte, più o meno. Lungo strade di periferia. Correndo (scappando?) il più veloce possibile. Sotto la pioggia. Ascoltando, non so perchè o forse lo so fin troppo bene, il punk cazzone degli Offspring. Con l'acqua che mi entra nella bocca e negli occhi. Non vedo un cazzo. Però corro fra le macchine.

Potreste pensare che si tratta di una merda di situazione. Che sono un maledetto sfigato. Forse avete ragione, ma io non sono troppo d'accordo.
Perchè l'importante non è se hai realizzato i tuoi sogni o meno, ma quanto sei disposto a correre per cercare di raggiungerli.

E poi, probabilmente, avrò fatto ridere la gente che mi ha visto.

La storia del pescatore (parte 2)

[...continuing]

Mentre Ugo pescava, Lola otteneva dei vestiti cucendo assieme pezze di qualsiasi tipo, forma e provenienza. I due erano poveri, ma finchè avevano da mangiare e da vestire e potevano pagarsi tutti gli anni le vacanze alle Mauritius erano contenti così.
Ugo aveva molti amici. I principali erano John, Jack, Johnny e Joe. A volte i cinque si trovavano a casa di Jack, che era un ricco latifondista curdistano, per giocare a rubamazzetto acrobatico, a briscola subacquea o a poker bendato.
Lola aveva poche amiche. Le principali erano Calanthia, Callsita, Candace, Careen, Carlie, Caroline, Catherine, Cayley. A volte le nove si trovavano a casa di Candace, che era una vecchia vedova colombiana, a lavorare a maglia e a spettegolare.

Ugo e Lola vivevano bene assieme, tutto sommato. Beati loro.

[end.]

domenica 22 giugno 2008

Tornato

E voglio già andarmene di nuovo.
Odiare coloro che ti hanno messo al mondo non è una bella cosa, me ne rendo conto, ma i due malvagi ce la stanno mettendo tutta per costringermi a farlo. Non credo sia colpa mia. In ogni caso, voglio andarmene. Voglio tornare al mare.

Scusatemi per la riflessione prettamente autobiografica in stile blog-donnina, però ci stava. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate. Dell'odio figlio->genitori, intendo.

In ogni caso, eccomi di nuovo qua, sull'Anti-Blog, almeno fino al 7 Luglio. A cazzeggiare, come sempre.
Per riempire questo post, vi racconterò una storia.

C'era una volta un pescatore di nome Ugo, il quale era sposato con una sarta di nome Lola. Ugo si svegliava alla mattina presto, prima del sorgere del sole, tutti i santi fottuti giorni, usciva di casa, prendeva la canna da pesca e tutte le altre cose che usano i pescatori per pescare e si incamminava verso il lago. Camminava piano, con il capo chino e con lo sguardo fisso al terreno un passo davanti ai suoi piedi. A volte ascoltava la musica con l'i-pod. Altre, fischiettava solitario motivetti di canzoni marinare che aveva imparato ai tempi in cui era un pirata della ciurma di Jack Sparrow. Altre ancora, giocava con lo yo-yo oppure giocolava con due palline (una rosa e una gialla, pare) con la mano che aveva libera.
Sebbene il lago fosse distante meno di un chilometro dalla casa del pescatore, Ugo vi arrivava sempre in non meno di mezz'ora. Questo perchè gli piaceva prendere la vita con una certa calma. Non andava mai al lago in bici, anche se avrebbe potuto farlo senza troppe difficoltà, perchè non aveva voglia di aprire il portone del garage. Una volta arrivato al lago, Ugo si sedeva sull'argine e montava la canna da pesca e stava a pescare per ore ed ore.
Ugo pescava sette pesci ogni giorno, tutti i giorni da quando aveva cominciato a pescare al lago.

[To be continued...]

giovedì 12 giugno 2008

Saluti

Domani il vostro AntiBlogger preferito parte per una (breve) vacanza marittima in quel di Ca' Savio, ridente paesino turistico sulla superba costa adriatica settentrionale, nelle vicinanze della più famosa ma non per questo migliore città di Jesolo.
Anche se ritornerò tra una settimana, mi sento in dovere di salutarvi tutti, dal primo all'ultimo (saltando forse quelli che mi stanno antipatici).
Anticipo il commento per la partita di domani sera: è stato bello ragazzi, sarà per la prossima volta.

In questi giorni continuate a visitare l'Anti-Blog. Così il conteggio delle visite aumenta.

mercoledì 11 giugno 2008

Let it be

Così dicevano i Beatles.
Io dico: let it be sticazzi. Ci sono cose che non possono essere. Tipo che due imprenditori veronesi uccidano un dipendente romeno per intascarsi i soldi dell'assicurazione.
Vaffanculo.

Borin non andare in America. Resta qui che abbiamo bisogno di uno come te.
Firmate la petizione "Non te ne andare Borin!".

lunedì 9 giugno 2008

Noccioline


17/2/82
Charlie Brown: "Secondo te, durano più a lungo le cose buone o le cattive?"
Linus: "Le buone durano otto secondi... Le cattive tre settimane"
Charlie Brown: "E in mezzo?"
Snoopy: "In mezzo bisognerebbe schiacciare un sonnellino..."

15/3/82
Sally: "Odio le gite! Odio andare in autobus!"
Linus: "Un giorno sarai probabilmente una segretaria e dovrai prendere tutti i giorni l'autobus per andare al lavoro..."
Sally: "Io no! Avrò la mia auto sportiva e un parcheggio riservato!"
Linus: "La vita è sogno!"

17/5/82
Snoopy: "Uno sa che fa freddo quando sente i piedi tossire"


Un sincero ringraziamento a quello che Umberto Eco ha definito un "Poeta": le sue noccioline si mangiano con gli occhi.

sabato 7 giugno 2008

THE END

È... FINITA! FINITA! FINITA! FINITA!... EVVAI!!!

Grazie a tutti i Coccazzi (# 4ever), a Borin, ai 200 gavettoni, a Pila che a volte ritorna, ai pettorali di Marconi, a miss maglietta bagnata 2008, alle Olimpiadi di Fisica, a Cocco nella fontana, a Flipper che però oggi non si è fatto vivo, a tutta la bella gente del Ballo, alla pioggia che ha aspettato fino ad adesso, a Giò che dorme per strada e mi racconta belle storie e a tutti quelli che si ricordano il mio nome.


In realtà, mi mancherà un po' la scuola.

mercoledì 4 giugno 2008

Vuoto

CosimoAntiBlogger intende scusarsi con i suoi lettori per non aver aggiornato l'Anti-Blog negli ultimi giorni. Egli intende altresì avvisarli del fatto che continuerà a non postare per un tempo indefinito e probabilmente indefinibile. Ciò in conseguenza a una triste serie di eventi che ha creato nel nostro AntiBlogger preferito un grande vuoto.

L'incertezza, la maledetta fottuta incertezza: questo è ciò che mi manca.