mercoledì 7 luglio 2010

Comunicazione di servizio

I gentili lettori sono pregati di esaminare quanto segue con discreta attenzione. I lettori che, non essendo gentili, trovano inopportuno l'uso di tale appellativo sono invece pregati di segnalarlo alla Redazione che, come spesso accade, se ne sbatterà le palle.

L'AntiBlogger è (probabilmente) giunto ad un bivio o, quantomeno, ad una svolta in quella sua vita di cui tanto si lagnava, spesso senza motivo, attribuendole eccessiva piattezza e scarsa esuberanza, nonchè una certa mancanza di contenuti interessanti. In sostanza, l'AntiBlogger potrebbe aver finito di annoiarsi. Potrebbe aver trovato un nuovo gingillo.
Ovviamente questo non significa che il favoloso progetto "AntiBlog" sia giunto ai suoi ultimi giorni, anzi. L'AntiBlog risorgerà dalle sue (penose) ceneri più bello e scintillante che mai, eccetera. É infatti in programma una revisione contenutistica e (forse) estetica del blog più sconosciuto agli italiani, ma non vedo come questo potrebbe interessarvi. In effetti, non entusiasma più di tanto neppure l'AntiBlogger - una gravosa sfacchinata dai dubbi risultati non esalterebbe il più alacre discepolo zen, figuriamoci quel pigro couch potato.
Ciò che potrebbe invece interessarvi è la seguente notizia, tratta dal Magico Mondo di Facciabuco (il quotidiano mentale del profilo su FB dell'AntiBlogger):

«Il giorno Mercoledì 7 Luglio, in orario posteriore alla cena, è stato osservato uno scambio di idee pericolosamente allusive a un progetto redazionale tra l'AntiBlogger e un suo vecchio amico, il cui nome ricorda quello di alcuni imperatori del Sacro Romano Impero e il cui cognome è buffamente scritto a grandi lettere dorate sulla facciata di un noto albergo di lusso veneziano. I due hanno:
  • chiacchierato ricordando i bei tempi andati;
  • chiacchierato informandosi reciprocamente sullo stato attuale degli affari dell'altro;
  • chiacchierato prospettando probabili scenari futuri e improbabili inviti a cena;
  • osservato l'attuale situazione della blogosfera italica - o, almeno, di una parte importante di essa;
  • analizzato brevemente i tentativi, risalenti a più di un anno fa, di inserimento nella blogosfera stessa tramite uno strampalato esperimento di nome "AntiMonio".
  • concluso che, sì, in effetti, tutto sommato, perchè no? Si potrebbe riprovarci. Magari cambiando nome.»
Perchè "AntiMonio" non aveva proprio alcun senso.


Certo, è proprio come pensi: quattro parole sono state colorate di rosso al solo scopo di infastidire te, lettore puntiglioso.

Quando non scrivo di solito leggo

È ormai troppo tempo che non scrivo qualcosa di interessante. Se non scrivo, il più delle volte significa che non rifletto. Non penso. Non analizzo ciò che mi accade, o ciò che dico. O ciò che faccio.
I volti che vedo.
Le emozioni che provo; le sensazioni che percepisco.
Le lacrime secrete dalle ghiandole poste negli angoli superolaterali delle mie orbite o delle orbite altrui.

Tutto questo scorre via, proprio come quelle lacrime, lontano da me e dal mio agire cieco e confuso. Quando non scrivo vuol dire che non me la passo troppo bene.
Quando non scrivo di solito leggo.

martedì 6 luglio 2010

Scivolando verso una Donna di Picche

Felicità è lavarsi i denti dopo cena.
(Come ci ha insegnato la mamma)

mercoledì 26 maggio 2010

San Beppe e una MolesTine

Quanto segue è tratto dagli appunti di C. P. R. C***, rinvenuti in forma manoscritta nelle pagine di un'agenda di marca "Moleskine" (nella seconda di copertina, tuttavia, questa grafia è stata corretta dall'autore con l'inserimento della lettera "T" maiuscola al posto della "k" minuscola).

"Capita di svegliarsi ed avere i capelli di un altro colore. E di un'altra lunghezza.
Capita anche di svegliarsi in un letto sporco e mortalmente gelido, con un potente raffreddore che aggredisce tutte le fottute mucose che stanno tra la trachea e il mondo esterno.
Una scritta di indelebile nero sul polpaccio sinistro, perfettamente definita, tipo HD. Qualche ricordo. Un certo numero di ferite incrostate prodotte dal morso di strani insetti. Poca voglia di alzarsi da quel letto sporco, necessità di bere, "fame d'aria", eccetera.
E la sensazione di aver ricevuto, in sogno, un'illuminazione.
La vita è dura a V City, specialmente nel quartiere-ghetto di San Beppe. Questo è certo.
Ed è altrettanto certo che ho bisogno di un caffè. Mi trovo costretto a gestire una dipendenza da caffeina.

Ma che cazzo vado raccontando? [...]"

Omettiamo le successive riflessioni non interessanti riguardanti i classici problemi e interrogativi dell'umanità (esistenza di un Dio, esistenza di un Io, esistenza di qualcosa di commestibile nel frigo, ecc.).

"[...] L'illuminazione, in ogni caso, riguardava la chiara esigenza di abbellire la parete adiacente al mio letto con una doppia scaffalatura in legno scuro su cui esporre, non senza una certa dose di vanagloria, qualche volume di mia più recente lettura. O anche no.
C. P. R. C***, V City, Venerdì 21 Maggio 2010"

giovedì 29 aprile 2010

La mia vita prosegue in roteante piattezza. Eventi e appuntamenti si susseguono in vortici grigiastri di monotonia. La troppa luce abbaglia; e poi si distinguono solo ombre sagomate.
La derivata prima della mia funzione vitale oscilla attorno a valori frazionari.
Cosa dovrei scrivere, allora?

mercoledì 17 marzo 2010

Su richiesta di Nas

http://www.facebook.com/album.php?aid=376974&id=437326950386

DeMotivatevi.

mercoledì 10 marzo 2010

Neve a Padova e altre avventure - Cazzeggiando in ASID

Attendendo l'arrivo del simpatico assistente del Prof. Lucchini e il conseguente inizio di una nuova ed entusiasmante avventura probabilistica, lascio qualche appunto.
  • Mi scuso con tutti voi, AntiLettori, per avervi snobbato, negli ultimi tempi, in modo così sfacciato. Non credo valga la pena di sprecare tempo utile al cazzeggio più estremo nella vana ricerca di scuse più o meno sincere. Non ce ne sono, in realtà. Ho avuto altro (di meglio?) da fare. Forse.
  • Sono diventato Scrubs-dipendente, ad esempio. Non che la cosa sia interessante. Diciamo che mi occupa parte delle giornate e diciamo che la ritengo un'occupazione meno inutile di altre. A volte ho davvero la sensazione di imparare qualcosa da una certa puntata di quella grande serie tv.
  • Sono stato il tutor di un liceale che preferisce mantenere l'anonimato, per quasi un mese. E questo mi ha occupato davvero molto tempo. Ma posso dire che ne è valsa la pena: ho riscoperto King Alfred e Arnaut Daniel, ho truffato la mia compagnia di trasporti preferitissima (più e più volte) e il mio alunno, qualche giorno fa, si è trasferito in una scuola privata. Grandi risultati.
  • Ma ora...
... scappo a lezione, guys!
Restate connessi e siate punk. Il resto è polvere.