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domenica 4 gennaio 2009

Berlino

Faccia con le crepe di Martini.
Vestito tubolare di Cosimo.
Attacchi di panico di Ferro.
Vagina di Cocco.

Eroinomani & pulotti.
Sozial Zentrum & Zapata.
Robinson Cioccolatino & i suoi amici.
Birra & birra.

Sene.
Felder.
Platz.
Senefelderplatz.

Musei, freddo glaciale e Sony Center.
L'enorme oscuro bosco cittadino del terrore.
La cupola del Reichstag. E la coda per arrivarci.
Noccioline glassate, mercatini, KaDeWe, KGB e la strada dello sciopping.

McDonald.
Alex.
Maximillian.
Altri. E troppa carne.

Mangiate allucinanti.
Cagate atomiche.
Mangiate atomiche.
Cagate allucinanti.

"Dove sono i night?"
"Dove minchia siamo adesso?"
"Dov'è la torre della TV?"
"Matte, fermati che devo prendermi i guanti dalla vagina."

Il mio Creative nuovo.

Una vacanza da panico. In tutti i sensi.

Berlino 2008

domenica 12 ottobre 2008

Fede è vecchio!

Qui un tempo c'era uno Slide. Ora non più.
Aveva rotto il cazzo.

mercoledì 17 settembre 2008

Che tempi

In data odierna, poche ore fa, sono passato per caso davanti alla celebre ostaria al canceeto. Nel giro di pochi minuti una serie di incredibili e scioccanti scoperte mi ha travolto come un fiume in piena travolgerebbe un ignaro Lovato che si abbevera presso le infide rive. A scopo di essere il più chiaro possibile, e a beneficio vostro e della Nazione tutta, cercherò di essere il più chiaro e schematico possibile nella narrazione del fatto che, posso garantirvelo giurando pure su Iddio che è tanto bello e ho sempre stimato, corrisponde a realtà in ogni suo infimo, scabroso e triste dettaglio.
  1. La porta sul retro delle Poste si è improvvisamente aperta,
  2. l'uscio posteriore dell'ufficio postale della nostra città si è spalancato senza alcun preavviso,
  3. ad un tratto la fottuta anta di lamiera ha ruotato sui suoi cardini non oliati da troppo tempo e, con un cigolio notevole, ha aperto una breccia nel muro posteriore di quel grosso brutto rosso edificio fascista.
  4. Io mi sono accorto che stavo usando il mio superpotere per riavvolgere il tempo;
  5. dunque l'ho disattivato.
  6. Dal misterioso portale sono uscite due altrettanto misteriose creature, dall'aspetto buffo e allo stesso momento severo:
  7. folletti?
  8. marziani?
  9. puffi?
  10. omini dei denti da latte?
  11. cloni di babbo natale?
  12. componenti della band di Satana chiamata "Back Street Boys"?
  13. no!
  14. Si trattava chiaramente di qualcosa di ancora più inconsueto, ignoto, improbabile e inaspettato. Erano due lavoratrici delle poste in pausa cicca.
  15. Le due povere donne parevano simpatiche, e subito tra di noi iniziò quello che potrebbe essere definito un breve scambio di parole.
  16. "Tu, brutto cagone, cosa ci fai qui?"
  17. "Eh, potrei farvi la stessa domanda."
  18. E così via.
  19. Il nostro dialogo fu per certi aspetti molto interessante, ma per altri insopportabilmente palloso. Ci si raccontò la storia della propria vita, si rise delle cazzatine fatte in gioventù e degli errori commessi in passato. Poi si parlò un po' del cucito, della cucina e delle cavallette; e in seguito del sesso degli angeli: si stabilì che dovevano essere uomini, in quanto - d'accordo che il femminile singolare esiste - ma si è mai sentito parlare di "anglele"?
  20. Si passò così un piacevole quarto d'ora, mentre le lavoratrici fumavano una sigaretta dopo l'altra dall'alto del ripiano marmoreo su cui si affacciava (e si affaccia tuttora, spero) la porta da cui erano uscite.
  21. Dalle brave signore venni a conoscenza delle seguenti mirabolanti notizie:
  22. la zona comunemente definita "angolo bongio" è da tempo controllata da una telecamera a circuito chiuso di proprietà, presumibilmente, delle Poste stesse;
  23. la zona comunemente definita "castello per aria" è da tempo puntellata da una serie di pali di vetroresina che ne dovrebbero garantire la stabilità;
  24. la zona comunemente chiamata "cervello di Lovato" è stata da tempo ribattezzata "cosa-sarebbe-successo-se-l'esperimento-al-Cern-fosse-fallito";
  25. la zona comunemente chiamata "fossa delle Marianne" è stata da tempo prosciugata per costruire il primo McDonald a -11mila metri s.l.m.
  26. Stupito e un po' scandalizzato, mi girai e, in cerca di un appiglio più psicologico che fisico, ricercai la pace interiore nell'affresco rupestre di autore ignoto dal titolo "Pace e Spritz".
  27. E fu lì che la mia sorpresa e la mia incredulità toccarono l'apice: il muro di fronte alla porta delle poste era stato infatti recentemente e barbaramente ridipinto di un orrendo color rosino, che non mi parve per nulla a modo.
  28. Eccheccazzo, pensai fra me e me.
  29. Addio scritte filosofiche, addio autoritratto di Musso, addio "Pace e Spritz".
  30. Molte delle opere d'arte che un tempo lì si palesavano, sono ora solo un pallido e tenue ricordo che ancora si può scorgere, a stento, tra la perfida vernice iconoclasta.
  31. Maledizione.
  32. Inutile dire che a quel punto me ne sono andato un po' incazzato.

giovedì 21 agosto 2008

La Sfiga Jesolana

La sfiga jesolana non è una sfiga normale. La sfiga jesolana è più cattiva. Quando ti prende, non ti molla facilmente. Puoi tentare di scappare, certo, puoi provarci con tutte le tue forze - magari prendendo una corriera per Asiago con due zaini sulle spalle. Ma lei non ti lascerà andare. Ti tiene stretto fra i suoi artigli. Puoi conoscere tantissima gente, ma ti sentirari sempre solo; puoi essere ricco, ma non avrai mai niente da comprare; oppure, più probabilmente, puoi essere povero e basta; puoi cercare di avere stile, ma non ci sarà nessuno a guardarti; puoi avere dei programmi, ma salteranno; puoi cercare di ridere, ma saranno solo sorrisi amari. Le donne scapperanno. I bar chiuderanno. Non ci saranno più feste, nè festoni, nè festini. E poi, quando perfino Fabio ti avrà abbandonato, quando vedrai le fredde porte di metallo del Cance chiuse di fronte a un angolo bongio deserto, allora capirai che la sfiga jesolana ha vinto. E ti accorgerai di quanto siano importanti per te tutte le cose che hai perso (almeno per ora), e di quanto ti mancano. Dannatamente.
Ma, a quel punto, ti resteranno comunque i tuoi amici. Detesto dare ragione ai Beatles, but you get by with a little help from your friends. Perchè, anche se tristi e colpiti dalla sfiga jesolana tanto quanto te, sono pur sempre i tuoi amici. I tuoi compagni di avventure e disavventure. In pace e in guerra, eccetera eccetera. Ci hai passato gran parte della tua vita assieme, tutto sommato. Sono un po' una tua seconda famiglia.
Però poi ti accorgi che non è così. La famiglia non resta sempre la stessa, le cose cambiano e gli amici, a volte, si perdono. Oppure le cose sono più complicate, e qualcuno, più che perdersi, viene portato via, senza quasi accorgersene.

Te ne vai con qualcosa che appartiene anche a me, che ho trovato io e che non avrei mai dovuto lasciarti.
Ora fai il tuo gioco, ma ricorda che, comunque vada, non sarai tu a vincere. Tu, purtroppo, sei solo una pedina.

lunedì 4 agosto 2008

L'uomo che non si lamentava mai

E domani ripartirò ancora, stavolta per la bella metropoli di Londinium. Mi sembra dunque appropriato dedicare questo mio post estivo e accaldato come pochi a una delle principali figure di riferimento del popolo ma in particolar modo della gioventù vicentina e non, un uomo che da solo costituisce forse l'ultimo baluardo di un indistinto modo d'essere e di pensare appartenuto a un'improbabile generazione da tempo dimenticata e persa nel fumo della storia, un eroe, un mito, un simulacro vivente simbolo di un'immane e stupefacente forza primordiale, rozza e al tempo stesso sublime, un treno lanciato nell'oscurità della notte dei tempi, un fermo puntello alle costruzioni fantasiose della società, un giaguaro nella savana o un toporagno nella bocca del leone, un freddo calcolatore e al tempo stesso un amante passionale, un Keith Richards e un Massimo D'Alema e un Silvio Muccino seguiti da un elefante albino e un esercito di scimmie che urlano "mango al gusto di cioccolato di mango!", un poeta o un matematico, un pazzo e un rompicoglioni, un umile succube dei potenti e una spina nel fianco del sistema, una grassa risata, un carciofo, un giorno di pioggia al mare, il nirvana o l'om ripetuto all'infinito, uno sputo lanciato a chilometri di distanza in una giornata di sole, degli occhiali bianchi rubati, una scimmia: Cocco.
Matteo Cocco.
Il mito. La leggenda.
Il proprietario ad honorem del Cancelletto.
L'uomo che non si lamentava mai.
"Tette di buvvo!"
COCCO EROTICO!

Gustatevelo:


Ciao scimmie!

domenica 6 luglio 2008

Vicenza non è contenta che ce ne andiamo


Guarda come piove.
Francia, arrivo.
Poi torno, eh. Non vi preoccupate.
Ci vediamo il 26 Luglio. Sempre qui, sull'Anti-Blog.

PS: Auguri Fabio!!!
Con qualche giorno di ritardo, ma fa sempre piacere vero?
4 Luglio, 43 fottuti anni, 1,50€ per lo spritz... sei il migliore, vecchio.
Mi mancherai anche tu.
Fan Club Cance!

Mi
mancherete tutti voi. Come tante scimmie.

venerdì 4 luglio 2008

FESTONE DABBETTA

Giovedì 3 Lujo, via Btg. Val Camonica 16 (casa bianca)
dalle ore 22.00 till dawn
senza un se e senza un ma
ideato durante una corsetta al Querini
progettato durante una pisciata in succursale
organizzato in meno di un giorno
un evento da più di 70 fottute persone, il...

FESTONE DABBETTA
(Se non c'eri, sei proprio una nerchia)


Questo è stato.

Un paio di ringraziamenti a:
  • me e Ste, che abbiamo avuto la geniale idea del festone dabbetta;
  • tutti coloro che, assieme a noi due, hanno preso parte all'organizzazione del festone (Pila, Cava, Matte, la Serena, Davide, Pig, l'amico senza nome di Pig, Ferro, l'Irene e, naturalmente, la Betta);
  • i genitori della Betta che ci hanno lasciato a disposizione quella bella grande e bianca casa;
  • tutta la bella gente che è venuta al festone (più di 70 persone eravate!);
  • gli Always, in particolare, per ovvi motivi e per non aver distrutto niente;
  • il Romano e i suoi amici universitari ancora per ovvi motivi e per non essersi annoiati (spero);
  • lo spillatore di Festambiente di nome Simone, che è stato il primo a pagare l'euro dell'entrata;
  • il frigo di casa Margoni, in quanto dotato di erogatore di ghiaccio;
  • la Francesca Bottaro e la sua amica Anita, che sono venute con Pig e che ho visto per più o meno 10 minuti;
  • l'Anna che era senza Jack;
  • tutta la gente che conoscevo ma che non avevo invitato che è arrivata ieri sera all'improvviso (Giò Beggio tra i tanti);
  • tutti quelli che non ho visto tra la marea di gente che c'era;
  • tutte le persone con cui sono stato, e in particolare una;
  • Matte (Santon) perchè ha passato una serata diversa da tutti gli altri;
  • la Gorghella per averci provato con Cava;
  • Cava e Davide per aver detto ancora più cazzate del solito;
  • Pila per aver detto almeno quaranta volte, stamattina, "tra 10 minuti parto e vado a lavorare";
  • la bici di mia madre che oggi c'era ancora;
  • il sacchetto con le scritte cinesi (o giapponesi, chissà?) che, appena aggiustato, andò perduto dopo aver svolto un degno compito;
  • la Jey, per i regali che ha fatto a Cava e a Pila;
  • Cocco, perchè di sì;
  • l'euro che ho trovato per terra a una certa ora, mi serviva proprio;
  • mia mamma per avermi chiamato alle 4 e mezza;
  • i tavolini di cristallo per non essersi rotti;
  • la Betta, per essere stata così tranquilla e tutto sommato allegra anche quando puliva la casa praticamente da sola, per averci dato un tetto e del cibo, per avere, sostanzialmente, permesso che tutto ciò che è successo ieri sera succedesse.
Se scrivo in modo contorto o sgradevole, è perchè ho molto sonno.
Buonanotte.

sabato 7 giugno 2008

THE END

È... FINITA! FINITA! FINITA! FINITA!... EVVAI!!!

Grazie a tutti i Coccazzi (# 4ever), a Borin, ai 200 gavettoni, a Pila che a volte ritorna, ai pettorali di Marconi, a miss maglietta bagnata 2008, alle Olimpiadi di Fisica, a Cocco nella fontana, a Flipper che però oggi non si è fatto vivo, a tutta la bella gente del Ballo, alla pioggia che ha aspettato fino ad adesso, a Giò che dorme per strada e mi racconta belle storie e a tutti quelli che si ricordano il mio nome.


In realtà, mi mancherà un po' la scuola.

giovedì 15 maggio 2008

Auguri Polla!

Auguri Polla. Che altro dire? Ho di recente (oggi) scoperto cose sul mio conto che non avrei mai sospettato. Un po' di tristezza, forse, mista a una sentimento di spontanea sorpresa. Mi fermo qui, e chi ha orecchie per intendere, intenda. Gli altri, in camper.

Pessima battuta sotto concessione di Cavajon Marco, detto "il falso gay".

venerdì 25 aprile 2008

Perchè Cosimo non ha postato per 9 giorni (e probabilmente nessuno di voi ne ha sentito la mancanza)

Vi devo chiedere scusa per non aver più postato (dal sedici Aprile, mica scherzi). Del resto, essendo questo un'Anti-Blog e per di più scarsamente frequentato, credo di non aver rovinato la vita a nessuno deponendo la tastiera per una decina di giorni. Tuttavia, la mia alta consapevolezza morale e il sommo rispetto che nutro per i miei venticinque lettori mi spingono, con forza e ferrea determinazione, a genuflettermi e prostrami ai vostri piedi. Io, il Menestrello, il Giullare, ho trascurato i miei compiti (anzi, il mio unico compito - cioè quello di scrivere cazzate) per ben 9 lunghi e freddi giorni. Scusatemi. Ve lo chiedo umilmente.

Conclusa questa breve (ma forse troppo lunga) parentesi di vaneggiamenti di un uomo che aveva detto addio alla sua dignità troppo tempo fa, posso spiegarvi, se volete, perchè in questi nove giorni non ho più aggiornato questo bell'Anti-Blog (che, tra l'altro, viene sempre più spesso criticato, sbeffeggiato e, ancora peggio, comparato a un normalissimo blog). Mettetevi comodi, prendetevi un po' di pop corn oppure uno spritz e preparatevi ad ascoltare una lunga storia.

Tutto ebbe inizio nel lontano 1990, in un freddo e piovoso giorno d'autunno pochi giorni prima della festa pagana chiamata "àllouin". Alla fine di un lungo e buio corridoio in un immenso ospedale padovano (o patavino, che dir si voglia), oltre una porta bianca ma scura, in una sala parto illuminata ma ombrosa, assistita da un medico, da un'infermiera e di un narcotrafficante boliviano che passava di lì per caso, una donna partoriva con dolore. Lei era bella, bionda, alta, nel fiore degli anni e nell'apice della sua carriera. Era sposata con un ricco e potente lobbista che possedeva anche alcune piantagioni di cotone nel sud degli Stati Uniti e una vigna nei dintorni di San Vito di Leguzzano da cui si ricavava un vino che veniva chiamato "cinque-ore-di-stordimento-totale" per motivi piuttosto intuibili. La donna si chiamava Isabella Gertrude Bubba Jennifer Giulia Carletti. L'uomo si chiamava Mario Rossi. Il figlio che sarebbe nato nei successivi cinque minuti si sarebbe chiamato Ugo Hugo Rossi Carletti e avrebbe avuto come padrino il narcotrafficante che passava di lì per caso.
Qualche ora dopo un'altra donna partoriva nella medesima sala parto. Non era alta, non era bionda. Era abbastanza bella, però. Il suo nome non lo ricordo (in realtà non ve lo voglio dire), ma lei era mia madre. Tu-du-du-dum... E fu così che il perfido & affascinante CosimoAntiBlogger venne al mondo.
Passai i primi giorni della mia vita a fare esperienze del mondo, distruggendo tutto quello che mi veniva messo a portata delle mie tozze braccine lardose e bevendo litri e litri di latte materno. Rischiai di morire per la prima volta a quaranta giorni di età, in circostanze che non voglio descrivere. Per fortuna, ero ancora troppo attaccato alla vita per dire addio a questo mondo, per cui mi sono salvato la pellaccia e, per dimenticare lo spavento, sono andato a ubriacarmi di spritz. Beh, forse non è andata proprio così.
Diventato un po' più grandicello, riuscii a uscire dalla mia dipendenza dalla tetta materna e cominciai, finalmente, a mangiare cibo solido - il pessimo cibo solido cucinato da mia madre. Vissi un infanzia tutto sommato allegra e spensierata, ancora ignaro delle sfighe della vita e del fatto che il prezzo di Topolino sarebbe aumentato di più del 100% nel giro di una decina d'anni.

-FINE PRIMO EPISODIO-

La narrazione del perchè Cosimo non ha postato negli ultimi 9 giorni continuerà nei prossimi post - restate con noi!

Note (che metto solo perchè mi piace scrivere delle cose con un carattere più piccolo di altre):
prima e unica: il pazzo ubriacone nella foto scattata dietro alle poste (in quello che viene da alcuni chiamato "l'angolo bongio") è Danieli. Già, proprio lui.

martedì 25 marzo 2008

lunedì 17 marzo 2008

Fan Club Cance!

Sole o no, è Primavera, vi assicuro. Anche se oggi è il 17 Marzo, è Primavera. Perchè Primavera è, come dice Fabio, "quando vedi la **** ovunque" (metto gli asterischi per non offendere la sensibilità di nessuno - chi fosse interessato alla citazione completa me lo faccia sapere in qualche modo).
Ora, sebbene questo sia un Anti-Blog che ha tra le sue caratteristiche quella di non trattare di temi personali o fatti realmente accaduti, vi voglio raccontare un aneddoto. Poche ore fa ero a scuola, in cortile, durante la ricreazione, con due miei amici e un tizio che non è mio amico ma è sempre tra le palle. Si rideva e si scherzava in compagnia, si mangiava e insomma si faceva tutto quello che il liceale medio fa a ricreazione. A questo punto, devo specificare che il cortile della mia scuola è di fronte a un altra scuola - l'elitario liceo classico della mia bella città. Oggi, tanto per cambiare, i nostri compagni snob del classico stavano cazzeggiando; cioè, invece di studiare come di solito si dovrebbe fare a scuola, stavano facendo assemblea d'Istituto (in realtà dico così solo perchè anch'io sogno di fare un'assemblea al mese, ma coi rappresentanti d'Istituto che mi ritrovo... scherzo belli!). Insomma, in una delle aule di fronte al nostro cortile c'era un sacco di gente festante che gironzolava con fare alquanto debosciato fra i banchi. In particolare, due (o tre) ragazze, sedute sui banchi vicini alla finestra, hanno cominciato a guardare noi tre (+1) bei maschi aitanti (dehehe) e mangianti. Dopo qualche minuto che stavano lì a guardarci ostentatamente e senza alcun ritegno ce ne siamo accorti e io, da bravo cazzaro quale sono, non ho potuto esimermi dal dare alle tre tizie il mio numero (scena piuttosto ridicola, un mona che fa numeri con le mani e due tizie, al di là della finestra, a prendere il numero).
Be', direte, sei un duro, hai rimorchiato, grande!
E invece...
A parte che le tizie non erano poi così carine (ehm...), alla fine è saltato fuori che non era a me che miravano (ma porco...), bensì al "mio amico con la felpa marrone" - che, per la cronaca, è un biondino che puzza come una scimmia (detto con amicizia, sia chiaro). E insomma io ho anche provato con l'antica tecnica del "ci troviamo stasera che ti offro uno spritzetto?", ma niente. Eh vabbè. Come diciamo noi vicentini D.O.C., ceste. La cosa interessante, è che effettivamente la Primavera produce un effetto che potrebbe essere definito "afrodisiaco" su di noi ggiovani.
Come dice Fabio, Primavera è quando vedi la **** ovunque. E siamo solo all'inizio. Fan Club Cance!