giovedì 27 gennaio 2011

Quando la fisica sbaglia (1)

Il freddo accresce le distanze.

Dimostrazione
Come tutti ben sanno, nel periodo invernale una buona parte delle specie animali va in letargo o migra verso zone del pianeta più calde. Questo fatto innegabile costituisce un'ottimo punto di partenza per il nostro argomento, oltre che un utile criterio di classificazione delle specie in "furbe" (quelle che cercano, con opportune strategie, di difendersi dal freddo) e "non furbe" (quelle che, invece, non lo fanno). Gli animali non amano l'inverno. Lo temono.
Ora, negare la superiorità intellettuale dell'uomo rispetto alle altre specie animali sarebbe da pazzi: dunque risulta legittimo supporre che l'essere umano, in quanto animale intelligente, risponda al problema del freddo con determinati comportamenti. Osservando che la possibilità di "svernare" in luoghi caldi è preclusa alla maggior parte della popolazione per banali motivi economici, possiamo dedurre che l'uomo medio reagisce al problema-freddo con una forma evoluta e "civilizzata" di letargo. E l'esperienza conferma questa conclusione.
Il letargo civile è fondamentalmente analogo a quello animale, ovvero ne condivide l'idea di fondo: rintanarsi è meglio. Con "rintanarsi" intendiamo quell'insieme di azioni a basso consumo che consentono la sopravvivenza dell'individuo e poco più. Per l'animale comune, questo significa essenzialmente dormire e mangiare le provviste precedentemente accumulate; per l'animale uomo, invece, il "bisogno della tana" (sintagma che si presta, volendo, ad un'interpretazione goliardica e forse un po' volgare) si traduce nella riduzione al minimo di tutte le cosiddette "attività sociali" che lo caratterizzano. L'essere umano continua a svolgere le azioni necessarie al suo mantenimento (shopping, attività fisica, studio o lavoro, ecc.) ma tende ad abbandonare momentaneamente la gran parte degli svaghi o, più in generale, delle abitudini che gli sembrano superflue. Questo perchè preferisce starsene spaparanzato sul divano, magari sotto una morbida copertina di lana, piuttosto che uscire di casa per recarsi al cinema/al pub/a casa di amici/dalla nonna morente/alla recita della figlia o alla partita di baseball del figlio/al concerto della popstar del momento/ecc.
Se decide di abbandonare la "naturale" posizione orizzontale e l'ancor più genuina protezione delle mura casalinghe, l'uomo medio lo fa controvoglia.
Le azioni necessarie a raggiungere la meta si moltiplicano e, in questo senso, il freddo accresce le distanze. Fine della dimostrazione.

La legge fisica che descrive la dilatazione termica lineare, dunque, andrebbe riformulata nel modo seguente:
Δl = -λl1ΔT
(Dai diari di Jack Maths).

1 commento:

  1. si vede che le luci blu in torre non funzionano bene...

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