giovedì 29 maggio 2008

100

Era un po' che cercavo il coraggio (oltre che un pretesto) per postare di nuovo sull'Anti-Blog. Questo perchè, cari amici lettori, il post che vado a scrivere è il numero 100. Vi rendete conto?
In così relativamente poco tempo ho scritto così tanti piccoli racconti, riflessioni o, se preferite, cazzate. Non posso negare di sentirmi orgoglioso della mia opera e, al tempo stesso, vagamente commosso al pensiero che 100 parti di me, che io lo voglia o no, ora sono fissate qui, grigiolino su nero, esposte al pubblico e consegnate ai posteri. A futura memoria. E per uno che, come me, tende a dimenticare tutto, vi assicuro che questa è una gran figata.
Non ho ancora riletto nessuno dei miei post più "antichi", ma so che quando lo farò sarò inevitabilmente colpito da un sentimento un po' emo che passa sotto il nome di "malinconia". Quindi magari non rileggerò mai i miei vecchi post.
Detto questo, mi diverto a notare che, mentre scrivo questo centesimo post, il contavisite dell'Anti-Blog, powered by shinystat, segna 2800 visite. Quanti bei numerini tondi.

Vorrei approfittare di questo momento squisitamente autocelebrativo e dalla dubbia utilità per:
a) salutare la mia mamma a cui sto così tanto sulle palle;
b) lanciare un appello a tutti i lettori di questo blog: non è che qualcuno di voi sarebbe disposto a tagliarmi i capelli?
c) esprimere il mio costante e perpetuo disprezzo verso gli emo;
d) ridere di due inutili donnine che non ce la faranno mai;
e) ridere ridere ridere di un po' tutto in quanto ho deciso che questa sarà una fine anno scolastico molto cazzara.

Feelin' so Penk.

8 commenti:

  1. Io Io Io Io. Mi offro io.

    Scherzavo.
    Maaaa....quanto li vuoi tagliare? Perchè tu non sei tu senza quei capelli. O Meglio, saresti tu ma fenomenicamente stravolgeresti un'intera comunità con un cambiamento drastico-drastico.
    Mi sa che d'estate fanno caldo però.

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  2. L'idea che oggi i blog possano accantonare altre forme di scrittura è paragonabile a quella di un autore settecentesco che scriveva solo pamphlet senza pubblicare satire o romanzi.
    [...]
    Le conversazioni tra blogger durano ore o giorni, ma le conversazioni tra i libri possono durare secoli.


    http://www.internazionale.it/interblog/index.php?itemid=2451

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  3. Ho smesso di leggere alla seconda riga, puoi riassumermi il resto?

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  4. Eh, Fede, il tempo va, passano le ore e...

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  5. ...e la calvizie è incipiente, séh..

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  6. Puoi mantenerti giovane in parecchie maniere. Chessò, magari divertendoti in modo alternativo.

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