venerdì 7 marzo 2008

La Chiamata di Marzo

Non so se ho voglia di postare. Tendenzialmente, avrei altro da fare. Però oggi è una giornata homework-free, quindi non vedo perchè non dovrei dedicare un paio di minuti all'Anti-Blog.
Vi interesserà sapere che sono giunto alla conclusione che dei maledetti filosofi razionalisti del '600 non se ne salva neanche uno, nemmeno Spinoza che piaceva tanto a Einstein. Pascal resta comunque il peggiore.
Potrebbe essere altrettanto sconvolgente per voi venire a conoscenza del fatto che il 24 Febbraio 2008 si è svolta a Recoaro l'antica festa della "Chiamata di Marzo", momento fortemente folkloristico e prettamente culturale, caratterizzato da una sfilata di carri, dalla presenza dei vecchi Recoaresi in abito tradizionale e da un'enorme quantità di vino presente nei vari banchetti disseminati per le contrade del borgo montano. Pare che nella sola giornata della "Chiamata di Marzo" i soli 6985 autoctoni Recoaresi consumino più vino di quello venduto nell'arco di 10 anni nell'intera regione Molise. La sbronza che ne deriva è ogni anno storica, e passeggiando per le vie di Recoaro nei dieci giorni successivi alla "Chiamata" non è insolito imbattersi in gruppi di vecchi barbuti ancora ubriachi, che cantano canzoni popolari o semplicemente bestemmiano.
Il porco, l'imprecazione blasfema o la ancora più aggressiva "enumerazione asindetica di bestemmie" caratterizzano da sempre la comunità Recoarese, tanto che sembrano costituirne un'inclinazione naturale, oltre che il passatempo preferito. I Recoaresi sono soliti incontrarsi nella piazza del paese o, preferibilmente, in qualche osteria ben fornita di vino, e condurre lunghe discussioni sconclusionate, il cui scopo non è la trasmissione di un messaggio, ma la sperimentazione di nuove forme di bestemmia. Questi "dibattiti" possono durare per varie ore, e si concludono immancabilmente con l'ubriacatura di tutti i dialoganti - si tratta in ogni caso di un momento di fervida creazione stilistica e di incredibile applicazione di un rigido labor limae, che porta spesso a innovativi risultati retorici.

Il fatto che la "Chiamata di Marzo", con le sua particolare caratterizzazione alcoolica, producesse devastanti effetti nel tessuto sociale di Recoaro e di tutte le zone circostanti, oltre a veri e propri danni materiali, indusse le autorità passate a intervenire con decreti che vietassero quello che pare essere un vero e proprio "baccanale moderno", come è testimoniato da questo documento:


Se siete interessati all'evento della Chiamata di Marzo, cliccate qui. Se invece volte saperne di più sul borgo di Recoaro, cliccate qui.

8 commenti:

  1. Letto.. e sì, l'è un po' sconclusionato ma.. sta bene con l'Anti-Blog, pieno spirito Anti-Blog, sisi =)
    Silvia

    RispondiElimina
  2. Silvia, rispondimi su msn :|

    (più avanti leggerò l'articolo, Cosimo)

    RispondiElimina
  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  4. @ Silvia: ovvio che è in pieno spirito Anti-Blog. Adesso dimmi qualcosa che non so.

    RispondiElimina
  5. Pascal è un figo.
    Spinoza è uno dei tanti idioti che tenta di creare un sistema metafisico coerente in maniera deduttiva, ovviamente cannando in pieno.

    Ma la domanda è: perchè non ci siamo ancora trasferiti a Recoaro?

    RispondiElimina
  6. E' per questo che amo il mio paese e le sue tradizioni. Il confortante focolare domestico, il calore di una famiglia e le care vecchie usanze.

    Recoaro ha comunque guadagnato 300 punti da quando ho saputo che ci è passato Nietzsche.

    RispondiElimina
  7. Cosa? Nietzsche è stato a Recoaro? Che brutta cosa...
    Non so se ci abbia rimesso più Recoaro o Nietzsche. Penso Recoaro.

    RispondiElimina
  8. Si trattava di un rapporto simbiotico, invero: lui giovò al paese, il paese a lui. Anche se credo siano in pochi a conoscerlo come località di villeggiatura del filosofo.

    RispondiElimina

Lascia qui i tuoi commenti ai miei post.
Nota bene: i commenti verranno pubblicati dopo essere stati letti dall'amministratore dell'Anti-Blog, cioè da me.
I commenti anonimi sono accettati, ma non sono graditi.